Come gestire l’ansia da Coronavirus: i 5 consigli della psicologa
4 Novembre 2020-
Fanpage
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Siamo passati dall’ansia del contagio a quella di diventare untori, poi c’è stata l’ansia del lockdown e ora c’è quella da limbo, mentre guardiamo le notizie al telegiornale, vediamo il numero di positivi al Covid crescere e aspettiamo il prossimo DPCM che ci dirà cosa sarà delle nostre vite.
Vivere in un perenne stato d’ansia è decisamente poco sano, sia per la nostra salute mentale sia perché il nostro fisico ne può risentire. “Uno stato di allarme protratto nel tempo aumenta i livelli di stress in tutto il corpo – ha spiegato a Fanpage.it la dottoressa Eleonora Iacobelli, psicologa, psicoterapeuta e presidente dell’EURODAP (Associazione Europea per il disturbo da attacchi di panico).
“La costante sensazione di essere in pericolo ci espone a un aumento dell’ansia che non fa mai bene all’organismo e meno che mai in questo momento perché abbassa le difese immunitarie”.
Le farmacie hanno aumentato le prenotazioni di ansiolitici (circa il 35%) e antidepressivi (del 28,2): un dato che ci fa comprendere quanto il Covid stia influenzando la salute mentale degli italiani.
“Se la paura è ciò che ci ha consentito di sopravvivere ed evolverci, l’ansia invece è assolutamente meno funzionale: si tratta della paura di qualcosa che dovrà avvenire. Il pensiero che ci poniamo rispetto a qualcosa che in realtà ancora non esiste”
Esiste anche un’ansia ‘positiva’, ma non è quella che stiamo sperimentando in questo momento.
“L’ansia aumenta i livelli di adrenalina, e se contenuta è in grado di migliorare le nostre performance, pensiamo all’ansia che abbiamo prima di un esame. Se invece è assolutamente fuori controllo oltre ad aumentare i livelli di stress e minare al nostro sistema immunitario, rischia di esporci ad azioni che non sono utili alla salvaguardia della nostra salute come lavarci le mani ogni cinque minuti (che è dermatologicamente scorretto) oppure ad altri comportamenti disfunzionali”
E per le persone più fragili il rischio è che l’ansia si possa tramutare in qualcosa di ancora più grave e difficile da sostenere come l’attacco di panico.
“Sudorazione, aumento del battito cardiaco, difficoltà respiratorie: sono tutti i sintomi di un attacco di panico ( che spesso è confuso anche con l’infarto). Nei casi più intensi, quando lo stato d’ansia è davvero elevatissimo, ci sono anche delle dispercezioni: ovvero si avverte la sensazione di essere fuori dal proprio corpo e dalla realtà”.
Se in questo momento l’ansia per il Coronavirus, la paura di come sarà divisa l’Italia, lo spettro di un nuovo lockdown vi sembrano insostenibili, ci sono cinque suggerimenti per non farsi sopraffare dall’ansia stilati per noi dalla dottoressa Iacobelli.
- Evitare la infodemia: “La prima azione da mettere in atto è evitare di intossicarci con un eccesso di informazioni e soprattutto fare attenzione alle fonti. Prendiamo notizie limitatamente durante la giornata, non stiamo h24 davanti la tv o internet, dosiamo le informazioni, ascoltiamole o leggiamole al massimo due o tre volte al giorno, preferibilmente su fonti governative”.
- Capire i dati: “Cerchiamo di mantenere un’aderenza alla realtà, i dati non sono rincuoranti, capiamo che ci sono contagiati ma prendiamo le informazioni per quello che sono. Consapevoli che ci sono anche tanti asintomatici e guariti”.
- Conserviamo una routine: “Si tratta di un momento di grandissima incertezza, sanitaria, economica, sociale, per quanto possibile cerchiamo di mantenere una nostra routine perché questo ci aiuta moltissimo a mantenere una parvenza di normalità. Se non possiamo mantenere la nostra solita routine creiamone una nuova, cercando di mantenerla costante nel tempo”.
- Condivisione… ma non troppo “Condividiamo le nostre preoccupazioni, parliamo di ciò che ci mette paura, ma stiamo attenti a evitare che il Covid e la pandemia diventino gli unici oggetti delle nostre discussioni”.
- Governiamo le nostre emozioni: “Il problema della pandemia è che non abbiamo la percezione del controllo della situazione. Non possiamo dominarla. Quindi siccome non possiamo controllare i fatti, cerchiamo di governare le nostre emozioni. Non esageriamo con le preoccupazioni e con le ansie: altrimenti rischieremo di perdere il controllo non solo della nostra vita pratica ma anche delle nostre reazioni emotive”.
Infine un consiglio extra per chi soffre di attacchi di panico:
“Fisiologicamente durante un attacco aumenta l’adrenalina a livello cerebrale: respiriamo male, aumenta l’anidride carbonica e questo provoca un aumento dell’adrenalina e diventa una sorta di circolo vizioso. Per questo la prima cosa da fare è respirare profondamente, mettersi seduti diritti con la cassa toracica aperta, fare dei respiri profondi e lenti, facendo arrivare l’aria fino a gonfiare l’addome. Si tratta della respirazione diaframmatica, potremmo definirlo come il pronto intervento da fare quando sentiamo che c’è un aumento di ansia eccessivo che non riusciamo a gestire. Nel lungo periodo l’attacco di panico, se si cronicizza, può diventare invalidante: le persone iniziano a evitare luoghi e situazioni che temono possano provocargli questo disagio. Per questo se dovesse presentarsi più di una volta io consiglio di farsi aiutare da uno specialista”.